Virgilio e Palazzo Donn’Anna, il Munaciello e il Diavolo di Mergellina, il Cristo velato e altre storie: quindici racconti che ripercorrono luoghi, personaggi ed episodi napoletani, senza rinunciare all’amabile capacità di credere ancora al meraviglioso e al fantastico. Lo sguardo curioso e appassionato di Matilde Serao sconfina nella mitologia, insegue...
Con splendide illustrazioni a colori e ingegnosi elementi interattivi progettati dal pluripremiato studio MinaLima, questa straordinaria edizione del terzo libro della saga di Harry Potter stupirà e incanterà i lettori di tutte le età. Per dodici lunghi anni, la spaventosa fortezza di Azkaban ha racchiuso un famigerato prigioniero chiamato Sirius Black....
In un flusso di emozioni che attingono dalla malinconia, dal sorriso, dall’onirico e dalla realtà asciutta e tagliente, Ersilia Saffiotti riavvolge le sue proprie storie di donna alla ricerca di sé,
del proprio angelo custode, scugnizzo come lei, e della sua napoletanità impastata di carne e di levità. La vita irrompe attraverso Màriam, riconosciuta in...
Il giardino è il luogo dove l`uomo cerca di ritrovare il paradiso terrestre, l`armonia perduta con la natura. Non a caso paradiso, in molte culture, è sinonimo di giardino e nelle descrizioni di tutti i tempi questo termine evoca la bellezza e il fascino di un luogo. Il giardino è un frammento del mondo, dove il committente riflette la sua personalità, i...
Preparati ad essere abbagliato da questa nuova edizione di J.K. Harry Potter e la camera dei segreti di J.K. Rowling, disegnato e illustrato da MinaLima. Con oltre 150 illustrazioni a colori e otto esclusivi elementi interattivi di cartotecnica pop-up! I lettori possono incontrare il Platano Picchiatore, rivelare la scala a chiocciola dell`ufficio di...
Queste Note sul “Ramo d’oro” di Frazer sono una fra le più singolari delle molte sorprese che ha offerto in questi anni, e continuerà a offrire, la pubblicazione degli inediti di Wittgenstein. In queste rapide e densissime pagine, che raccolgono una serie di postille alla grande opera di Frazer, attraverso la quale la cultura occidentale aveva preso ufficialmente atto del mondo religioso dei ‘primitivi’, Wittgenstein ha dato il suo unico contributo ‘esplicito’ all’antropologia – e anche in questo caso è riuscito a creare quel ribaltamento delle prospettive che il suo pensiero ha portato dovunque si sia mosso. Innanzitutto abbozzando una ‘antropologia dell’antropologo’ – fondata su questo assioma: «Frazer è molto più selvaggio della maggioranza dei suoi selvaggi» – davvero sbalorditiva, se si pensa che le prime di queste pagine sono del 1931, mentre le ‘scienze umane’ hanno cominciato a porsi quel problema, peraltro in modo piuttosto goffo, solo in questi ultimi anni. Inoltre, Wittgenstein ci propone qui certe letture di fatti religiosi ‘primitivi’ che non solo mostrano come Frazer spesso desse, di quegli stessi fatti, una banale razionalizzazione ‘vittoriana’, ma in certo modo li toccano al cuore, con quella capacità di percepire e definire le esperienze più complesse e inafferrabili di cui Wittgenstein dà prova in tutta la sua opera, tanto che appare più che giustificata l’indagine condotta da Jaques Bouveresse nel saggio qui pubblicato in appendice, che tende a ritrovare, soprattutto negli scritti della ‘seconda fase’ di Wittgenstein, un vero tesoro ancora da scoprire di osservazioni antropologiche.
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Queste Note sul “Ramo d’oro” di Frazer sono una fra le più singolari delle molte sorprese che ha offerto in questi anni, e continuerà a offrire, la pubblicazione degli inediti di Wittgenstein. In queste rapide e densissime pagine, che raccolgono una serie di postille alla grande opera di Frazer, attraverso la quale la cultura occidentale aveva preso ufficialmente atto del mondo religioso dei ‘primitivi’, Wittgenstein ha dato il suo unico contributo ‘esplicito’ all’antropologia – e anche in questo caso è riuscito a creare quel ribaltamento delle prospettive che il suo pensiero ha portato dovunque si sia mosso. Innanzitutto abbozzando una ‘antropologia dell’antropologo’ – fondata su questo assioma: «Frazer è molto più selvaggio della maggioranza dei suoi selvaggi» – davvero sbalorditiva, se si pensa che le prime di queste pagine sono del 1931, mentre le ‘scienze umane’ hanno cominciato a porsi quel problema, peraltro in modo piuttosto goffo, solo in questi ultimi anni. Inoltre, Wittgenstein ci propone qui certe letture di fatti religiosi ‘primitivi’ che non solo mostrano come Frazer spesso desse, di quegli stessi fatti, una banale razionalizzazione ‘vittoriana’, ma in certo modo li toccano al cuore, con quella capacità di percepire e definire le esperienze più complesse e inafferrabili di cui Wittgenstein dà prova in tutta la sua opera, tanto che appare più che giustificata l’indagine condotta da Jaques Bouveresse nel saggio qui pubblicato in appendice, che tende a ritrovare, soprattutto negli scritti della ‘seconda fase’ di Wittgenstein, un vero tesoro ancora da scoprire di osservazioni antropologiche.
Il pensiero dei grandi mistici europei dal XIII al XVII secolo, in relazione con la nascita del pensiero filosofico e scientifico moderno. Maestro Eckart, Nicolò Cusano, Agrippa di Nettesheim, Paracelso, Valentin Weigel, Giordano Bruno, Angelo Silesio.
«Nella fiaba sentiamo vibrare disposizioni d`animo che si svolgono effettivamente nelle profondità dell`anima e in modo che l`anima umana non le conosce solo in determinati periodi della vita, ma proprio per il fatto che l`uomo è uomo, indifferentemente che sia bambino o adulto.»
Nel 1945 un editore inglese propose a Benedetto Croce di comporre un’antologia della sua opera, includendovi testi per lui essenziali che potessero servire a introdurlo in una cultura che fino allora lo conosceva soprattutto per via indiretta. Fu questa, per Croce, una preziosa occasione per ripensarsi – e quasi osservarsi dall’esterno. Giunto «a...