Virgilio e Palazzo Donn’Anna, il Munaciello e il Diavolo di Mergellina, il Cristo velato e altre storie: quindici racconti che ripercorrono luoghi, personaggi ed episodi napoletani, senza rinunciare all’amabile capacità di credere ancora al meraviglioso e al fantastico. Lo sguardo curioso e appassionato di Matilde Serao sconfina nella mitologia, insegue...
Con splendide illustrazioni a colori e ingegnosi elementi interattivi progettati dal pluripremiato studio MinaLima, questa straordinaria edizione del terzo libro della saga di Harry Potter stupirà e incanterà i lettori di tutte le età. Per dodici lunghi anni, la spaventosa fortezza di Azkaban ha racchiuso un famigerato prigioniero chiamato Sirius Black....
In un flusso di emozioni che attingono dalla malinconia, dal sorriso, dall’onirico e dalla realtà asciutta e tagliente, Ersilia Saffiotti riavvolge le sue proprie storie di donna alla ricerca di sé,
del proprio angelo custode, scugnizzo come lei, e della sua napoletanità impastata di carne e di levità. La vita irrompe attraverso Màriam, riconosciuta in...
Il giardino è il luogo dove l`uomo cerca di ritrovare il paradiso terrestre, l`armonia perduta con la natura. Non a caso paradiso, in molte culture, è sinonimo di giardino e nelle descrizioni di tutti i tempi questo termine evoca la bellezza e il fascino di un luogo. Il giardino è un frammento del mondo, dove il committente riflette la sua personalità, i...
Preparati ad essere abbagliato da questa nuova edizione di J.K. Harry Potter e la camera dei segreti di J.K. Rowling, disegnato e illustrato da MinaLima. Con oltre 150 illustrazioni a colori e otto esclusivi elementi interattivi di cartotecnica pop-up! I lettori possono incontrare il Platano Picchiatore, rivelare la scala a chiocciola dell`ufficio di...
«L’infanzia dorata era qualcosa di assai diverso dalla jeunesse dorée, da cui l’espressione è derivata, e cioè non una effimera figura del costume, bensì, si potrebbe dire, un vero e proprio mito: o comunque una concezione di vita tanto più perentoria e quasi fanatica perché semisommersa nell’inconscio, e tanto più fornita di attrazione collettiva perché coltivata come espressione di privilegio.
«Il titolo di questo libro non dovrebbe dunque portare a fraintendimenti. La storia che qui si è cercato di ricostruire, col materiale delle memorie, è quella di un’infanzia “non dorata”, educata, nell’Italia fra le due guerre, con quei criteri ispirati alla tradizione liberale che, nell’opposizione al fascismo, s’erano fatti necessariamente più rigorosi. Se il racconto, quasi tutto dedicato all’infanzia (intesa in quella dimensione più ampia che ha in tedesco la parola Jugend), si conclude con uno scorcio che porta, in poche pagine, sino alla soglia della maturità, ciò è dipeso da quella naturale prospettiva per cui il ricordo di sé che si conserva dall’infanzia e che nella giovinezza viene schiacciato dal premere delle convenzioni sociali che si affrontano, si ripresenta, nella maturità, come premessa chiarificatrice dei problemi morali che ormai si sono riconosciuti come nostri».
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«L’infanzia dorata era qualcosa di assai diverso dalla jeunesse dorée, da cui l’espressione è derivata, e cioè non una effimera figura del costume, bensì, si potrebbe dire, un vero e proprio mito: o comunque una concezione di vita tanto più perentoria e quasi fanatica perché semisommersa nell’inconscio, e tanto più fornita di attrazione collettiva perché coltivata come espressione di privilegio.
«Il titolo di questo libro non dovrebbe dunque portare a fraintendimenti. La storia che qui si è cercato di ricostruire, col materiale delle memorie, è quella di un’infanzia “non dorata”, educata, nell’Italia fra le due guerre, con quei criteri ispirati alla tradizione liberale che, nell’opposizione al fascismo, s’erano fatti necessariamente più rigorosi. Se il racconto, quasi tutto dedicato all’infanzia (intesa in quella dimensione più ampia che ha in tedesco la parola Jugend), si conclude con uno scorcio che porta, in poche pagine, sino alla soglia della maturità, ciò è dipeso da quella naturale prospettiva per cui il ricordo di sé che si conserva dall’infanzia e che nella giovinezza viene schiacciato dal premere delle convenzioni sociali che si affrontano, si ripresenta, nella maturità, come premessa chiarificatrice dei problemi morali che ormai si sono riconosciuti come nostri».