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La nostra storia

Quella di via San Pietro a Majella è la storica sede della Libreria Colonnese, fondata nel 1965 da Gaetano e Maria Colonnese. Si trova a pochi passi dal Conservatorio, lungo il decumano maggiore, evocativo ingresso al centro antico di Napoli, dichiarato dall’Unesco “Patrimonio dell’Umanità”.

Tappa obbligata per bibliofili e curiosi, per turisti e viaggiatori di passaggio in città, la libreria propone attualmente un ampio settore di libri dedicati a Napoli e alla Campania, e al Meridione in genere. Novità accanto a libri moderni e antichi, esauriti, rari e di pregio. Letteratura dell'Ottocento e del Novecento, Scienze sociali, Medicina, Giuridica, Storia, Spettacolo. Stampe, Cartoline, Curiosità. Non mancano i libri di argomenti tipicamente “Colonnesiani”: editoria non seriale, cinema, teatro, letteratura per ragazzi, libri sul libro, “gattofilia” e oggetti contemporanei di artigianato colto.

A cavallo tra gli anni ’60 e ’70, la Libreria Colonnese divenne punto di riferimento per la diffusione di libri e riviste sul movimento operaio, oltre che per libri non reperibili sul mercato tradizionale, dai primi cataloghi stampati in ciclostile, ai raffinati Colophon che divennero oggetto di collezione e ricercati strumenti bibliografici.

Fin dal 1972, con infinita curiosità e innegabile “intuito”, Colonnese ha proposto, in anticipo sui tempi, cataloghi monografici dedicati al Futurismo, all’erotismo, alle cartoline d'epoca; dedicandosi ad alcuni tra gli aspetti più significativi del collezionismo cartaceo: manifesti, affiche, immagini religiose, fotografie di fine ‘800 e primi del ‘900.

Ampliata nel 1989, la libreria ha organizzato negli anni numerose iniziative culturali, dibattiti, letture, performance, visite guidate nei luoghi letterari della città; e tra i diversi riconoscimenti ricevuti (tra il 1987 e il 2004) ci sono anche 4 Premi per la Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

La libreria Colonnese è stata un punto di riferimento per personaggi come Denis Mack Smith, Eduardo e Luca De Filippo, Dominique Fernandez, Lina Wertmuller, Alberto Lattuada, Enzo Siciliano. Ed è ancora oggi meta privilegiata per John Turturro, Massimo Cacciari, Giorgio Napolitano, Ferzan Ozpetek, Vinicio Capossela, Ottavia Piccolo, Paolo Rossi. Oltre a rimanere una tappa obbligata per bibliofili e appassionati di “libri & altro”.

La libreria Colonnese di San Pietro a Majella, acquista libri antichi, rari ed esauriti, stampe, cartoline, curiosità, fotografie e intere biblioteche. Per informazioni scrivere a libreria@colonnese.it o telefonare allo 081 45 98 58.

Nell’ambito del piano di rilancio aziendale, nel 2016 nasce la nuova libreria di via San Biagio dei Librai, cuore pulsante del centro storico – la cosiddetta “Spaccanapoli” – strada oggi conosciutissima per il mercato dei presepi, ma per secoli quartiere delle librerie, da tempo scomparse (tra le più famose, quella del padre del filosofo Giambattista Vico, nel ‘600).

“Colonnese libri & altro” è un avamposto per raccontare la città ai turisti, e non solo. Una “scatola magica” dove è possibile trovare libri su Napoli, testi in lingua straniera, litografie, stampe, cartoline e gadget; con un catalogo che spazia dal cinema al teatro, letteratura per ragazzi, saggistica napoletana, cucina, letteratura al femminile, arte.

La libreria è pensata come un info-point per turisti e per tutti quelli che vogliono scoprire la città: è abilitata alla vendita dei biglietti “Citysightseeing” (tour in bus per Napoli, Pompei, Caserta, Amalfi) e offre un servizio postale GPS che permette di tracciare il percorso delle cartoline spedite.

«Ogni libreria che chiude apre un varco ai barbari, ogni libreria che apre sbarra loro la strada», amava ripetere Gaetano Colonnese. E la nuova libreria di San Biagio è il simbolo della volontà di continuare ad investire su Napoli e sulle sue eccellenze; con l’ambizione di farla diventare una vetrina della cultura “made-in-Naples”, coinvolgendo importanti partner locali e internazionali.

A San Biagio, gli spazi della storica Libreria Colonnese sono stati reinterpretati in chiave contemporanea da Antonio Martiniello (Keller Architettura), già promotore a Napoli del progetto “Made in Cloister”. L’elemento principale degli interni resta il legno, mentre esternamente è stata recuperata l’antica pietra angolare. L’unico grande foglio di vetro in cui è incastonato il bancone dà l’impressione che la libreria “sfondi” sulla strada come un portico, proiettandosi nella vita quotidiana di Spaccanapoli. Arredi e altri elementi sono stati realizzati da artigiani e designer napoletani (Gaetano Fernando, Enzo Distinto, Zapoi), secondo tecniche tradizionali: dal ferro al legno, fino all’insegna al neon, fatta in vetro soffiato.

Colonnese gestisce anche il bookshop della Reggia di Caserta, una delle mete turistico-culturali più suggestive della Campania, proponendo una selezione di guide, libri d'arte e di storia locale, stampe e gadget. Cartoline, magneti, bag, poster, taccuini, matite, segnalibri (a marchio “Colonnese and Friends”) offrono una rilettura moderna e innovativa degli elementi tradizionali, fino a gadget più ricercati per turisti che amano l’approfondimento culturale.

Riscuotono infatti grande successo anche una serie di prodotti di artigianato tipico di Terra di lavoro. Tra questi, i manufatti lavorati con le sete di San Leucio: centrini, portachiavi, segnalibri, cornici, palline natalizie, campane e ovetti, portagioie e svuota-tasche; i cosmetici “Biancamore” per la cura e il benessere personale, che combinando ingredienti naturali e latte di bufala campana DOP; le collezioni a marchio “Reggia di Caserta” di borse e accessori da uomo e donna della casa di moda Vodivì, realizzate con materiali naturali secondo la grande tradizione artigianale, interamente Made in Italy.

Veri e propri classici sono i prodotti della “Antica distilleria Petrone”, in particolare "AmaRè", l’amaro realizzato con erbe, piante e agrumi dell’Orto botanico della stessa Reggia di Caserta: un liquore completamente naturale, senza aromi e conservanti, dolcificato con zucchero di canna e ottenuto da 10 infusi di erbe, piante e agrumi (tra cui canfora, finocchietto, cicoria, arancia, limone, mirto, bergamotto) del famoso “Giardino Inglese” voluto dalla regina Maria Carolina.

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