Virgilio e Palazzo Donn’Anna, il Munaciello e il Diavolo di Mergellina, il Cristo velato e altre storie: quindici racconti che ripercorrono luoghi, personaggi ed episodi napoletani, senza rinunciare all’amabile capacità di credere ancora al meraviglioso e al fantastico. Lo sguardo curioso e appassionato di Matilde Serao sconfina nella mitologia, insegue...
Con splendide illustrazioni a colori e ingegnosi elementi interattivi progettati dal pluripremiato studio MinaLima, questa straordinaria edizione del terzo libro della saga di Harry Potter stupirà e incanterà i lettori di tutte le età. Per dodici lunghi anni, la spaventosa fortezza di Azkaban ha racchiuso un famigerato prigioniero chiamato Sirius Black....
In un flusso di emozioni che attingono dalla malinconia, dal sorriso, dall’onirico e dalla realtà asciutta e tagliente, Ersilia Saffiotti riavvolge le sue proprie storie di donna alla ricerca di sé,
del proprio angelo custode, scugnizzo come lei, e della sua napoletanità impastata di carne e di levità. La vita irrompe attraverso Màriam, riconosciuta in...
Il giardino è il luogo dove l`uomo cerca di ritrovare il paradiso terrestre, l`armonia perduta con la natura. Non a caso paradiso, in molte culture, è sinonimo di giardino e nelle descrizioni di tutti i tempi questo termine evoca la bellezza e il fascino di un luogo. Il giardino è un frammento del mondo, dove il committente riflette la sua personalità, i...
Preparati ad essere abbagliato da questa nuova edizione di J.K. Harry Potter e la camera dei segreti di J.K. Rowling, disegnato e illustrato da MinaLima. Con oltre 150 illustrazioni a colori e otto esclusivi elementi interattivi di cartotecnica pop-up! I lettori possono incontrare il Platano Picchiatore, rivelare la scala a chiocciola dell`ufficio di...
Il primo libro di Elsa Morante, una raccolta di racconti edita nel 1941, si intitolava Il gioco segreto. Pubblicato quando l’autrice non aveva ancora trent’anni, esso ebbe un tiepido successo di stima e si meritò qualche benevola parola di incoraggiamento; ma, a eccezione di Savinio e di Giacomo Debenedetti, nessuno si accorse del talento, e del demonio, che covava in quelle stralunate pagine da principiante. La stessa Morante le dimenticò in gran parte e concorse a farle dimenticare, riferendole sempre alla propria preistoria. Quando nel 1963, al culmine della maturità e del successo, pubblicò Lo scialle andaluso, molti dei racconti del Gioco segreto furono esclusi dalla nuova raccolta e cestinati.
In questo libro – concepito come un breviario o viatico scandito cronologicamente di romanzo in romanzo – Il gioco segreto viene rivalutato non solo come un prezioso incunabolo, ma come una fonte di luce nascosta che si irradia su tutta l’opera della Morante e ne illumina il percorso più sotterraneo. Il trattamento dei fenomeni patologici, l’ossessione delle metamorfosi e delle malattie, l’interesse analitico, sadico, minuzioso rivolto alle trasformazioni fisiologiche, sentite come il principio e il fondamento stesso di ogni schema romanzesco, nascono nelle visioni più drogate del Gioco segreto e riemergono nelle tenebrose anatomie di Aracoeli. Il principio e la fine si ricongiungono, dopo aver descritto una parabola insieme veggente e cieca, simile a una disperata e incessante fuga di specchi in un luogo buio. «L’opera della Morante» dice Garboli «ha per oggetto la metamorfosi, mentre è in se stessa, a ogni libro, una metamorfosi»
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Il primo libro di Elsa Morante, una raccolta di racconti edita nel 1941, si intitolava Il gioco segreto. Pubblicato quando l’autrice non aveva ancora trent’anni, esso ebbe un tiepido successo di stima e si meritò qualche benevola parola di incoraggiamento; ma, a eccezione di Savinio e di Giacomo Debenedetti, nessuno si accorse del talento, e del demonio, che covava in quelle stralunate pagine da principiante. La stessa Morante le dimenticò in gran parte e concorse a farle dimenticare, riferendole sempre alla propria preistoria. Quando nel 1963, al culmine della maturità e del successo, pubblicò Lo scialle andaluso, molti dei racconti del Gioco segreto furono esclusi dalla nuova raccolta e cestinati.
In questo libro – concepito come un breviario o viatico scandito cronologicamente di romanzo in romanzo – Il gioco segreto viene rivalutato non solo come un prezioso incunabolo, ma come una fonte di luce nascosta che si irradia su tutta l’opera della Morante e ne illumina il percorso più sotterraneo. Il trattamento dei fenomeni patologici, l’ossessione delle metamorfosi e delle malattie, l’interesse analitico, sadico, minuzioso rivolto alle trasformazioni fisiologiche, sentite come il principio e il fondamento stesso di ogni schema romanzesco, nascono nelle visioni più drogate del Gioco segreto e riemergono nelle tenebrose anatomie di Aracoeli. Il principio e la fine si ricongiungono, dopo aver descritto una parabola insieme veggente e cieca, simile a una disperata e incessante fuga di specchi in un luogo buio. «L’opera della Morante» dice Garboli «ha per oggetto la metamorfosi, mentre è in se stessa, a ogni libro, una metamorfosi»