Virgilio e Palazzo Donn’Anna, il Munaciello e il Diavolo di Mergellina, il Cristo velato e altre storie: quindici racconti che ripercorrono luoghi, personaggi ed episodi napoletani, senza rinunciare all’amabile capacità di credere ancora al meraviglioso e al fantastico. Lo sguardo curioso e appassionato di Matilde Serao sconfina nella mitologia, insegue...
Con splendide illustrazioni a colori e ingegnosi elementi interattivi progettati dal pluripremiato studio MinaLima, questa straordinaria edizione del terzo libro della saga di Harry Potter stupirà e incanterà i lettori di tutte le età. Per dodici lunghi anni, la spaventosa fortezza di Azkaban ha racchiuso un famigerato prigioniero chiamato Sirius Black....
In un flusso di emozioni che attingono dalla malinconia, dal sorriso, dall’onirico e dalla realtà asciutta e tagliente, Ersilia Saffiotti riavvolge le sue proprie storie di donna alla ricerca di sé,
del proprio angelo custode, scugnizzo come lei, e della sua napoletanità impastata di carne e di levità. La vita irrompe attraverso Màriam, riconosciuta in...
Il giardino è il luogo dove l`uomo cerca di ritrovare il paradiso terrestre, l`armonia perduta con la natura. Non a caso paradiso, in molte culture, è sinonimo di giardino e nelle descrizioni di tutti i tempi questo termine evoca la bellezza e il fascino di un luogo. Il giardino è un frammento del mondo, dove il committente riflette la sua personalità, i...
Questo libricino, tra ironia e verità, esplora letteratura e cultura pop per aiutare chi legge a riconoscere il Sarratore di turno, perfetto sulla carta, ma puntualmente un disastro nella vita reale.
Quel che resta di una storia bene raccontata non è quasi mai l`eroe protagonista, ma più spesso quel particolare personaggio che corrisponde al tipo che...
«Non ho sete che di gioia, di luce, d’amore. E tutto questo non c’è, fra le carte. Scrivere, è uguale al canto raccolto e disperato del mare, nelle insenature segrete. È il rifugio triste, non è la vita. Vorrei essere dove voi tutti siete.»
«Se i lettori e gli studiosi di Ortese possono ricavare dalla lettura dell’epistolario preziose informazioni inedite, come l’amore che lega Ortese al poeta Alfonso Gatto, e ritrovare alcuni dei numi tutelari della scrittrice, come Leopardi e Mansfield, è l’umanità che vi trapela a destare maggiore interesse e a coinvolgere il lettore, anche (e soprattutto) chi non abbia mai letto Ortese.» - Lisa Bentini per Maremosso
Nel maggio del 1940, Anna Maria Ortese incontra a Bologna Marta Maria Pezzoli, giovane studentessa universitaria che gli amici chiamano Mattia. Nasce fra loro un’intesa, un’intimità che, come precisa la Ortese, è tenerezza di sorelle: «Ti sono così grata di essermi vicina in questo tempo difficile – sola sorella». Una tenerezza tanto più intensa in quanto fondata sulla dissimmetria: Mattia è malinconica, sollecita, assidua, percettiva, Anna Maria mutevole, tempestosa, non di rado silente, caparbiamente intenta a coltivare la sofferenza, sua «vera patria», a trasformarla in conoscenza, a trasfonderla in un lavoro che pure reca con sé dubbio e tormento: «Non ho sete che di gioia, di luce, d’amore. E tutto questo non c’è, fra le carte. Scrivere, è uguale al canto raccolto e disperato del mare, nelle insenature segrete. È il rifugio triste, non è la vita. Vorrei essere dove voi tutti siete» – ma capace anche di trasmettere all’amica la sua irrequietezza visionaria, in lettere di fiammeggiante bellezza. A cura di Monica Farnetti. Con una Nota di Stefano Pezzoli.
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«Non ho sete che di gioia, di luce, d’amore. E tutto questo non c’è, fra le carte. Scrivere, è uguale al canto raccolto e disperato del mare, nelle insenature segrete. È il rifugio triste, non è la vita. Vorrei essere dove voi tutti siete.»
«Se i lettori e gli studiosi di Ortese possono ricavare dalla lettura dell’epistolario preziose informazioni inedite, come l’amore che lega Ortese al poeta Alfonso Gatto, e ritrovare alcuni dei numi tutelari della scrittrice, come Leopardi e Mansfield, è l’umanità che vi trapela a destare maggiore interesse e a coinvolgere il lettore, anche (e soprattutto) chi non abbia mai letto Ortese.» - Lisa Bentini per Maremosso
Nel maggio del 1940, Anna Maria Ortese incontra a Bologna Marta Maria Pezzoli, giovane studentessa universitaria che gli amici chiamano Mattia. Nasce fra loro un’intesa, un’intimità che, come precisa la Ortese, è tenerezza di sorelle: «Ti sono così grata di essermi vicina in questo tempo difficile – sola sorella». Una tenerezza tanto più intensa in quanto fondata sulla dissimmetria: Mattia è malinconica, sollecita, assidua, percettiva, Anna Maria mutevole, tempestosa, non di rado silente, caparbiamente intenta a coltivare la sofferenza, sua «vera patria», a trasformarla in conoscenza, a trasfonderla in un lavoro che pure reca con sé dubbio e tormento: «Non ho sete che di gioia, di luce, d’amore. E tutto questo non c’è, fra le carte. Scrivere, è uguale al canto raccolto e disperato del mare, nelle insenature segrete. È il rifugio triste, non è la vita. Vorrei essere dove voi tutti siete» – ma capace anche di trasmettere all’amica la sua irrequietezza visionaria, in lettere di fiammeggiante bellezza. A cura di Monica Farnetti. Con una Nota di Stefano Pezzoli.
Questo libricino, tra ironia e verità, esplora letteratura e cultura pop per aiutare chi legge a riconoscere il Sarratore di turno, perfetto sulla carta, ma puntualmente un disastro nella vita reale.
Quel che resta di una storia bene raccontata non è quasi mai l`eroe protagonista, ma più spesso quel particolare personaggio che corrisponde al tipo che...
La storia del napoletano è lunga e ampia: le opere disponibili vanno dalla fine del XIII secolo fino a oggi e coprono diverse tipologie testuali, dai poemi alle canzoni, dalle fiabe ai proverbi. Dopo aver radunato quasi duemila fonti e oltre cento vocabolari del napoletano e dei dialetti campani, un gruppo di studiosi ha iniziato a compilare il Dizionario...
Un complesso monumentale voluto da Carlo di Borbone e Maria Amalia di Sassonia come testimonianza della grandezza del regno borbonico in Europa e nel mondo. A quel tempo le corti europee gareggiavano in potenza e prestigio, costruendo grandi regge e riempiendole di tesori d`arte. Re Carlo non volle essere da meno e affidò all`architetto Luigi Vanvitelli...
"Il genio creativo di Vanvitelli viene raccontato al grande pubblico dalla mostra Visioni. Non a caso una mostra fotografica: l`inquadratura è protagonista nell`opera vanvitelliana". [Tiziana Maffei, Direttore della Reggia di Caserta] "Visioni racconta l`opera, il genio creativo e l`ingegno illuminato di Luigi Vanvitelli attraverso gli sguardi di Luciano...
In questo nuovo racconto – dalle tinte gialle, ma sempre a ritmo di jazz – Marco Zurzolo porta in scena a Forcella, il più antico e popolare quartiere di Napoli, una lunga serie di personaggi usciti dalla sua esuberante e magica fantasia. Dal saxofonista Papetti al commissario Corrado, all’avvocato Cappabianca, passando per una serie di musicisti e di...
In 31 passi, Michelangelo Pistoletto racconta il percorso umano e artistico che lo ha portato a definire la Formula della Creazione. Da lui stesso chiamata anche Formula della Vita.
Il libro ripercorre, passo dopo passo, il cammino che l’essere umano ha attraversato creando la religione, la politica, la scienza e le culture della società grazie al...
I reportage “Strade Azzurre”, che hanno accompagnato sul principale quotidiano napoletano le settimane che hanno portato alla vittoria del quarto scudetto, non costituiscono solo il racconto diuna città sospesa in un “sabato del villaggio calcistico” tra le rovesciate di Orsolini e McTominay o i pali di Anguissa e Politano, ma sono anche una riflessione...
"Questioni di un certo genere" è il secondo numero di Cose, spiegate bene, la rivista di carta del Post realizzata in collaborazione con Iperborea. Fiocco azzurro o fiocco rosa: tutte le persone vengono divise tra due gruppi alla nascita, o ancora prima, in base alla forma dei propri genitali vista in un`ecografia. Le cose però non sono mai così semplici...
Cosa spinge Dario Fo a suonare e a realizzare persino un disco con le Nacchere Rosse – storico “gruppo operaio” dell’area vesuviana – e altri artisti? Ricostruendo vicende e retroscena del concerto al teatro Augusteo di Napoli (4 maggio 2005), Nino Marchesano ripercorre il rapporto del premio Nobel con la musica e la cultura popolare, fin dagli...
Filtrato dal rapporto complesso ed emotivo con Napoli, il racconto di Marone si snoda dalla città grigia e compromessa del sindaco-armatore Achille Lauro alla successiva, accesa stagione degli anni Sessanta, e poi alle emozionanti vittorie della Sinistra degli anni Settanta, con il primo sindaco comunista; per poi passare – dopo il rifugio nell’attività...
Il volume fotografico La Reggia. Il sogno di un re a Caserta nasce per celebrare l’anniversario della morte di Luigi Vanvitelli (1700-1773), geniale architetto che progettò la straordinaria residenza reale. Grazie alle foto di Massimo Listri e al grande formato, quest’opera offre uno straordinario viaggio visivo attraverso una delle meraviglie...
Milano, 1845, in 16°, leg. mz pelle con tit. su tassello e fregi in oro al ds., pp. 285, ultime pagine relative all`indice con numerazione erronea, qualche lieve gora al taglio delle ultime carte, piccola menda alla cerniera inferiore posteriore. Traduzione di Japoco D`oria. Tipogragia Guglielmini.
Prezzo100,00 €
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«Non ho sete che di gioia, di luce, d’amore. E tutto questo non c’è, fra le carte. Scrivere, è uguale al canto raccolto e disperato del mare, nelle insenature segrete. È il rifugio triste, non è la vita. Vorrei essere dove voi tutti siete.»
«Se i lettori e gli studiosi di Ortese possono ricavare dalla lettura dell’epistolario preziose informazioni inedite, come l’amore che lega Ortese al poeta Alfonso Gatto, e ritrovare alcuni dei numi tutelari della scrittrice, come Leopardi e Mansfield, è l’umanità che vi trapela a destare maggiore interesse e a coinvolgere il lettore, anche (e soprattutto) chi non abbia mai letto Ortese.» - Lisa Bentini per Maremosso
Nel maggio del 1940, Anna Maria Ortese incontra a Bologna Marta Maria Pezzoli, giovane studentessa universitaria che gli amici chiamano Mattia. Nasce fra loro un’intesa, un’intimità che, come precisa la Ortese, è tenerezza di sorelle: «Ti sono così grata di essermi vicina in questo tempo difficile – sola sorella». Una tenerezza tanto più intensa in quanto fondata sulla dissimmetria: Mattia è malinconica, sollecita, assidua, percettiva, Anna Maria mutevole, tempestosa, non di rado silente, caparbiamente intenta a coltivare la sofferenza, sua «vera patria», a trasformarla in conoscenza, a trasfonderla in un lavoro che pure reca con sé dubbio e tormento: «Non ho sete che di gioia, di luce, d’amore. E tutto questo non c’è, fra le carte. Scrivere, è uguale al canto raccolto e disperato del mare, nelle insenature segrete. È il rifugio triste, non è la vita. Vorrei essere dove voi tutti siete» – ma capace anche di trasmettere all’amica la sua irrequietezza visionaria, in lettere di fiammeggiante bellezza. A cura di Monica Farnetti. Con una Nota di Stefano Pezzoli.