Virgilio e Palazzo Donn’Anna, il Munaciello e il Diavolo di Mergellina, il Cristo velato e altre storie: quindici racconti che ripercorrono luoghi, personaggi ed episodi napoletani, senza rinunciare all’amabile capacità di credere ancora al meraviglioso e al fantastico. Lo sguardo curioso e appassionato di Matilde Serao sconfina nella mitologia, insegue...
Con splendide illustrazioni a colori e ingegnosi elementi interattivi progettati dal pluripremiato studio MinaLima, questa straordinaria edizione del terzo libro della saga di Harry Potter stupirà e incanterà i lettori di tutte le età. Per dodici lunghi anni, la spaventosa fortezza di Azkaban ha racchiuso un famigerato prigioniero chiamato Sirius Black....
In un flusso di emozioni che attingono dalla malinconia, dal sorriso, dall’onirico e dalla realtà asciutta e tagliente, Ersilia Saffiotti riavvolge le sue proprie storie di donna alla ricerca di sé,
del proprio angelo custode, scugnizzo come lei, e della sua napoletanità impastata di carne e di levità. La vita irrompe attraverso Màriam, riconosciuta in...
Il giardino è il luogo dove l`uomo cerca di ritrovare il paradiso terrestre, l`armonia perduta con la natura. Non a caso paradiso, in molte culture, è sinonimo di giardino e nelle descrizioni di tutti i tempi questo termine evoca la bellezza e il fascino di un luogo. Il giardino è un frammento del mondo, dove il committente riflette la sua personalità, i...
Nel 2025, Napoli celebra il suo straordinario 2500° anniversario, un traguardo che testimonia secoli di storia, cultura e leggende che continuano a plasmare l’identità della città.
Questo esclusivo mazzo di tarocchi rende omaggio a Napoli, intrecciando gli arcani maggiori con i volti e le storie di chi ha segnato il suo cammino. Ogni carta è dedicata a un...
"Se potessi, ti regalerei Napoli. Te la metterei in borsa prima di augurarti buon viaggio e salutarti dicendoti: «Portala con te, usala quando ti serve, dalla a chi ne ha bisogno». Ma io stesso non so cosa sia. Esiste un autentico spirito napoletano? Cosa la rende diversa da tutto ciò che hai visto prima d’ora?" Per rispondere a questa domanda, Ciro Pellegrino – che a Napoli ci è nato, ci vive e di cui ogni giorno, da giornalista, racconta la cronaca – ha costruito cinque percorsi, non tanto descritti, quanto narrati. Le tappe non sono solo i luoghi classici del (nuovo) turismo di massa, ma i posti vivi e veri della città, occasione o pretesto per parlare delle storie minime o universali che ne popolano i vicoli. E per tracciare queste cinque traiettorie, Pellegrino si è messo in posizione d’ascolto, si è fatto stetoscopio del battito profondo, sincopato, irregolare, di Napoli. E l’ha raccontata, disegnando una mappa che nasce dai sentimenti: perché per percorrerla, visitarla, capirla, consigliarla, è necessario badare prima allo stato d’animo e solo dopo alle effettive cose da vedere, mangiare, scoprire. Si parte con Ammore (la città piccola) e si incontrano Arraggia e Pacienza (la città dal basso), Uosemo (la città dall’alto), Appucundria (la città delle icone) e infine Cazzimma (la città e gli occhi). Si ascoltano le voci di oggi, ma anche quelle già passate; si incontrano caschi gialli e attori, giocatori incalliti e scrittori, (ex) disoccupati e politici; si sente il profumo della Margherita e quello del kebab; ci si commuove, ci si indigna, ci si esalta, in un «moto perpetuo tra la meraviglia e la disperazione».
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"Se potessi, ti regalerei Napoli. Te la metterei in borsa prima di augurarti buon viaggio e salutarti dicendoti: «Portala con te, usala quando ti serve, dalla a chi ne ha bisogno». Ma io stesso non so cosa sia. Esiste un autentico spirito napoletano? Cosa la rende diversa da tutto ciò che hai visto prima d’ora?" Per rispondere a questa domanda, Ciro Pellegrino – che a Napoli ci è nato, ci vive e di cui ogni giorno, da giornalista, racconta la cronaca – ha costruito cinque percorsi, non tanto descritti, quanto narrati. Le tappe non sono solo i luoghi classici del (nuovo) turismo di massa, ma i posti vivi e veri della città, occasione o pretesto per parlare delle storie minime o universali che ne popolano i vicoli. E per tracciare queste cinque traiettorie, Pellegrino si è messo in posizione d’ascolto, si è fatto stetoscopio del battito profondo, sincopato, irregolare, di Napoli. E l’ha raccontata, disegnando una mappa che nasce dai sentimenti: perché per percorrerla, visitarla, capirla, consigliarla, è necessario badare prima allo stato d’animo e solo dopo alle effettive cose da vedere, mangiare, scoprire. Si parte con Ammore (la città piccola) e si incontrano Arraggia e Pacienza (la città dal basso), Uosemo (la città dall’alto), Appucundria (la città delle icone) e infine Cazzimma (la città e gli occhi). Si ascoltano le voci di oggi, ma anche quelle già passate; si incontrano caschi gialli e attori, giocatori incalliti e scrittori, (ex) disoccupati e politici; si sente il profumo della Margherita e quello del kebab; ci si commuove, ci si indigna, ci si esalta, in un «moto perpetuo tra la meraviglia e la disperazione».
Filtrato dal rapporto complesso ed emotivo con Napoli, il racconto di Marone si snoda dalla città grigia e compromessa del sindaco-armatore Achille Lauro alla successiva, accesa stagione degli anni Sessanta, e poi alle emozionanti vittorie della Sinistra degli anni Settanta, con il primo sindaco comunista; per poi passare – dopo il rifugio nell’attività...
Non si è mai operata una seria e severa analisi sul bilancio delle istituzioni regionali, a cui parte del sistema politico intende trasferire altri, delicati, poteri. In questo agile volume Isaia Sales e Pietro Spirito ripercorrono le fasi storiche della contrapposizione tra centralismo ed autonomie, fino a giungere alla svolta della riforma del titolo V,...
Un complesso monumentale voluto da Carlo di Borbone e Maria Amalia di Sassonia come testimonianza della grandezza del regno borbonico in Europa e nel mondo. A quel tempo le corti europee gareggiavano in potenza e prestigio, costruendo grandi regge e riempiendole di tesori d`arte. Re Carlo non volle essere da meno e affidò all`architetto Luigi Vanvitelli...
"Questioni di un certo genere" è il secondo numero di Cose, spiegate bene, la rivista di carta del Post realizzata in collaborazione con Iperborea. Fiocco azzurro o fiocco rosa: tutte le persone vengono divise tra due gruppi alla nascita, o ancora prima, in base alla forma dei propri genitali vista in un`ecografia. Le cose però non sono mai così semplici...
Siamo in genere abituati ad associare il Rinascimento alla valorizzazione e alla ripresa della cultura classica, all’esaltazione dello spirito razionale, al principio dell’ordine. Ma il periodo compreso fra la crisi del Medioevo e la genesi dell’età barocca ha mostrato anche un altro volto: quello del Controrinascimentro, che nasce e si sviluppa dentro la...
Cosa fu la rivolta del 1647-48 nel Regno di Napoli? Non una pura esplosione di collera popolare, ma una delle “sei rivoluzioni contemporanee”, come fu percepita negli anni ’40 del Seicento, insieme a quella catalana, la secessione portoghese, la rivoluzione inglese, i moti siciliani, la Fronda francese: tutti segni di un mondo “fuori squadra”. Non fu una...
Oltre 60 opere dell’artista piemontese Michelangelo Pistoletto sono le protagoniste di questa grande mostra di arte contemporanea ospitata nelle sale della Gran Galleria della Reggia di Caserta.
La mostra “Metawork” prende il nome dall’opera Metawork-United Portraits presentata per la prima volta proprio in occasione dell’esposizione. Realizzata a...
Arriva in tutte le librerie italiane, il 12 febbraio 2024, Gaetano e i bambini coraggiosi di Massimo Andrei, colorata raccolta di fiabe ispirate alla Carta dei Diritti dell’Infanzia con le illustrazioni originali di Daniela Pergreffi, edito da Colonnese in un bel volume rilegato.
In queste pagine, rivolte ai giovanissimi lettori, Massimo Andrei veste i...
Ora gioiosa, ora malinconica, libera, solare, Daphne sorge dalle acque notturne dell`Averno infernale e giunge a Giannatale come un dono vesuviano che lui non aspettava più. E sotto i passi danzanti della giovane archeologa, tutta la polvere del passato, tutte le pesantezze del quotidiano volano via come per incanto, nella sublime armonia che gli amanti...
Iris è una ragazzina come tante, bloccata dalle insicurezze tipiche dell’adolescenza, in cerca di un suo posto nel mondo. Qualcosa però sta per cambiare, grazie alla passione per il disegno e alla sua fervida immaginazione, che la guiderà in una magica avventura. Partendo dai segreti custoditi dalla sua stessa famiglia, tra leggende e incantesimi, Iris...
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"Se potessi, ti regalerei Napoli. Te la metterei in borsa prima di augurarti buon viaggio e salutarti dicendoti: «Portala con te, usala quando ti serve, dalla a chi ne ha bisogno». Ma io stesso non so cosa sia. Esiste un autentico spirito napoletano? Cosa la rende diversa da tutto ciò che hai visto prima d’ora?" Per rispondere a questa domanda, Ciro Pellegrino – che a Napoli ci è nato, ci vive e di cui ogni giorno, da giornalista, racconta la cronaca – ha costruito cinque percorsi, non tanto descritti, quanto narrati. Le tappe non sono solo i luoghi classici del (nuovo) turismo di massa, ma i posti vivi e veri della città, occasione o pretesto per parlare delle storie minime o universali che ne popolano i vicoli. E per tracciare queste cinque traiettorie, Pellegrino si è messo in posizione d’ascolto, si è fatto stetoscopio del battito profondo, sincopato, irregolare, di Napoli. E l’ha raccontata, disegnando una mappa che nasce dai sentimenti: perché per percorrerla, visitarla, capirla, consigliarla, è necessario badare prima allo stato d’animo e solo dopo alle effettive cose da vedere, mangiare, scoprire. Si parte con Ammore (la città piccola) e si incontrano Arraggia e Pacienza (la città dal basso), Uosemo (la città dall’alto), Appucundria (la città delle icone) e infine Cazzimma (la città e gli occhi). Si ascoltano le voci di oggi, ma anche quelle già passate; si incontrano caschi gialli e attori, giocatori incalliti e scrittori, (ex) disoccupati e politici; si sente il profumo della Margherita e quello del kebab; ci si commuove, ci si indigna, ci si esalta, in un «moto perpetuo tra la meraviglia e la disperazione».